Il ko di Marassi mal digerito nell’ambiente rossonero

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Day-after di riflessioni in casa Milan. La bruciante sconfitta per 2-0 rimediata contro la Sampdoria non è stata affatto gradita né dal tecnico Montella né dallo stato maggiore del club, con l’a.d. Fassone il d.s. Mirabelli che nella giornata di ieri, si sono recati a Milanello, per tenere un discorso alla squadra. Ciò che non ha convinto assolutamente è stata la modalità con cui è avvenuta la sconfitta. I rossoneri sono apparsi abulici in attacco, per nulla a proprio agio con il nuovo abito tattico del 3-5-2, e insicuri in difesa dove Cristian Zapata ha rappresentato l’emblema del tracollo al Ferraris. Il Milan ha ripetuto la poco edificante prestazione sciorinata contro la Lazio il 10 settembre scorso, quando gli uomini dell”aeroplanino” uscirono dall’Olimpico con un pesante 4-1 sul groppone. Al termine del match con la Samp, l’amministratore delegato Marco Fassone è stato alquanto chiaro,esprimendo di non aver gradito la sconfitta, il modo in cui si è materializzata e soprattutto di ritenere eccessivi due ko nelle prime sei giornate di campionato. Uno score che rischia di essere deludente per una compagine costruita in estate spendendo più di 200 milioni di euro e con l’obiettivo prioritario di conquistare l’accesso alla prossima edizione della Champions League. Al momento il Milan occupa il sesto posto a quota dodici, ad un punto di distanza dalla Lazio quarta e a due lunghezze dai “cugini” nerazzurri. Nel tonfo di domenica scorsa contro i blucerchiati, come dichiarato da Montella al termine del match, nessuno è stato in grado di fornire una prestazione sufficiente. In molti hanno reso sotto le aspettative. Come detto in precedenza, Zapata si è reso protagonista di due errori decisivi in occasione dei goal subiti, così come a centrocampo Kessie non ha ripetuto le buone performance messe in mostra nelle gare precedenti. In avanti, poi, l’utilizzo del 3-5-2 pare aver ingabbiato Suso che predilige partire dalla corsia di destra per poi accentrarsi, mentre al Ferraris è sembrato inglobato dal folto centrocampo rossonero,vedendosi ridotto il proprio raggio d’azione. A ciò va aggiunta la scarsa pericolosità di Kalinic, che non ha mai creato seri rischi alla retroguardia avversaria, anche a causa dei pochi palloni avuti a disposizione. I rossoneri, ora, dovranno assolutamente reagire. Il prossimo banco di prova sarà in Europa League contro i croati del Rijeka per poi misurarsi in campionato con la Roma, test molto attendibile per valutare il reale grado di competitività da parte di Bonucci e compagni. Dopo la sosta per le nazionali, sarà di scena il derby contro l’Inter, un altro appuntamento di prestigio e possibilmente da non fallire per donare a tutti la netta sensazione che il Milan vuol tornare tra le grandi della nostra serie A. Roma e Inter come due crocevia fondamentali per valutare quanto svolto durante la faraonica campagna acquisti. Saranno due gare utili per analizzare l’operato in casa Milan, sia in base a quanto compiuto dalla società che quanto stia svolgendo il tecnico Montella. In caso di flop si aprirebbe un vero e proprio caso, con i rossoneri che rischierebbero di essere etichettati come una squadra “forte con i deboli” ma “debole con i forti”. Dopo il ko rimediato contro la Sampdoria è squillato più di un campanello d’allarme. Altre prestazioni sottotono del genere non saranno ammesse. In caso contrario sarebbero molti gli interrogativi che si solleverebbero attorno ad un gruppo sì giovane e rinnovato ma assemblato per inseguire importanti traguardi.


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