Dani Alves: “Juve, addio, non gioco per i soldi”

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Un anno soltanto all’ombra della Mole, ed è già ora di salutarsi. Dani Alves e la Juventus vedono dividersi le rispettive strade, come del resto era nell’aria da alcune settimane. Prima le dichiarazioni del brasiliano riferite a Dybala (“Per crescere ancora deve andare via dalla Juve”) che avevano indispettito non poco Marotta, poi la certificazione della stima che da anni lo lega a Guardiola e, quindi, un deciso avvicinamento al Manchester City. Tutti elementi che lasciavano presupporre un addio fulmineo, dopo una stagione soltanto che, se pure ricca di record e successi, ha lasciato l’amaro in bocca per la sconfitta in finale di Champions contro il Real Madrid.

A certi giocatori non basta un double come scudetto e Coppa Italia. Dani Alves è tra questi e, sebbene sia riconoscente per come è stato accolto e trattato dal mondo bianconero, ha deciso che il suo futuro sarà lontano da Vinovo. Lo ha ribadito in un lungo messaggio postato direttamente sul suo profilo Instagram, dove spiega le ragioni dell’addio e non manca di ringraziare – come da copione – l’ambiente e i suoi ormai ex compagni di squadra. Dani Alves ha ribadito anche che non gioca a calcio per soldi, ma per pura passione. Difficile forse da credere, considerato che la proposta sul piatto è un biennale da 5 milioni a stagione per vestire la maglia del City e riabbracciare Guardiola; ma resta la sensazione che davvero l’esterno brasiliano sia uno spirito libero, uno che segue spesso istinto e spontaneità al limite del fastidio altrui.

Di fatto è accaduto con le parole spese per Dybala: un eccesso di onestà, magari, sul quale Dani Alves è tornato nel post di addio (“Chiedo scusa ai tifosi della Juve se qualcuno si è sentito offeso, non volevo. Ho un modo di vivere le cose molto spontaneo che in pochi capiscono, il mio cuore però è sempre puro. Credo che il mio rispetto per questo club e il suo pubblico l’ho mostrato con la mia dedizione, la mia passione e tutti i miei sforzi”). I dubbi, per molti, restano. Forse la partenza è figlia di una programmazione che non ha convinto l’ex difensore del Barcellona, di un mercato un po’ più loffio dei precedenti e di un ricambio generazionale che stenta a decollare.

Nessuno può saperlo meglio di lui, che chiude il messaggio con queste parole: “Oggi si interrompe il nostro rapporto professionale, ma porterò nel cuore la Juventus. Mi sento di dover dire grazie a Marotta per l’opportunità che mi ha dato. Non gioco a calcio per soldi, ma perché amo questa professione più di ogni altra cosa. Amo il calcio e i soldi non potranno mai trattenermi in un posto”. A voi le conclusioni.


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