Milan: manita all’Alessandria, è finale Tim Cup

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Milan-in-finaleMilan – Alessandria 5-0 (and. 1-0, tot. 6-0)

20′ e 39′ Menez, 24′ e 80′ Romagnoli, 89′ Balotelli

Il Milan centra il primo obiettivo stagionale: l’approdo alla finale di Coppa Italia è cosa fatta. Dopo Perugia, Crotone, Sampdoria e Carpi, i rossoneri superano l’Alessandria in semifinale. All’1-0 della gara di andata (rete di Balotelli, su rigore, a Torino) si aggiunge il rotondissimo 5-0 maturato ieri sera a San Siro. Una vittoria netta e schiacciante che conferma l’ottimo momento del Milan e spegne il sogno dei Grigi, che al Meazza non mettevano piede dal 1975.

Ma non è stato tutto rose e fiori per il Milan, almeno nel primo quarto d’ora di partita. L’Alessandria, spinto dai 15 mila tifosi venuti dal Piemonte con l’idea di poter alimentare il sogno, sono altra cosa rispetto al match di andata: pronti via e tanta pressione in tutte le zone del campo, su qualunque portatore di palla rossonero. Se l’Alessandria è in generale davvero altra cosa rispetto a gennaio, in senso negativo dal momento che in Lega Pro è scivolata al quinto posto, a San Siro non si nota nei primi 15 minuti. Anzi, a rischiare è il Milan (al netto dell’errore di Honda a porta vuota al 7′). Un paio di lanci a scavalcare la difesa mettono in seria difficoltà la retroguardia di casa, salvata da Abbiati (ottima lettura in uscita bassa sul mobilissimo Fischnaller).

La generosità di centrocampisti e attaccanti alessandrini, però, ha il suo rovescio della medaglia nel pacchetto arretrato. Ed è qui che emerge l’involuzione invernale della squadra di Gregucci: non appena il Milan prende le misure e schiaccia sull’acceleratore, arrivano reti a ripetizione. La coppia centrale Morero-Sirri va in bambola e si fa infilare prima da un assist di Honda per Menez che in diagonale non perdona (20′), poi dorme sul calcio d’angolo sul quale sbuca Romagnoli, sul secondo palo, per certificare il 2-0 e la sua prima rete con la maglia del Milan (24′). Anche gli esterni soffrono, soprattutto Sabato sulla corsia di sinistra: al 39′, a difesa schierata, il terzino dell’Alessandria si fa sorprendere alle spalle da un’imbucata di Honda per Poli, che senza difficoltà serve in area piccola Menez. Il francese supera Vannucchi e timbra la doppietta che chiude, di fatto, la pratica.

Nella ripresa c’è spazio per l’orgoglio dei Grigi: con la testa ormai sgombra, gli uomini di Gregucci si battono con fervore, rendendosi pericolosi con l’onnipresente Fischnaller (colpo di testa a lato), il subentrato Marconi (stessa sorte) e strozzano in gola l’urlo del gol quando De Sciglio spazza sulla linea di porta la palla del possibile 3-1. Nel finale il Milan arrotonda il conto, nel momento in cui ormai gli ospiti non tentano più nemmeno l’assalto per la rete della bandiera (che avrebbero meritato). Sugli sviluppi di un corner Romagnoli manda a referto la prima doppietta in carriera: fotocopia del gol di apertura, questa volta con l’aiuto della gol line technology. C’è gloria anche per il solito abulico e indolente Balotelli che, a ridosso del novantesimo, scappa via e di piatto infila Vannucchi sotto le gambe.

Mihajlovic può sorridere, la striscia positiva prosegue anche in Tim Cup. Il tecnico serbo cercava risposte e conferme, le ha senza dubbio trovate in Menez, in crescita dal punto di vista fisico e anche sul piano mentale, dopo la doppietta di ieri sera. Ora più che mai l’apporto del francese diventa essenziale nella rincorsa al terzo posto, vista l’obbligata defezione di Niang (per lui, dopo l’incidente d’auto di lunedì scorso, si ipotizza uno stop bimestrale).

Discorso sospeso, come sempre, per Mario Balotelli: il numero 45 del Milan ha sì segnato, ma nel resto degli 88 minuti giocati non si è quasi avvertita la sua presenza. Servito poco e spesso male, certo, eppure la sensazione è che il bomber bresciano sia costantemente fuori dalla manovra della squadra, preda di quella ormai stucchevole e reiterata indolenza che lo contraddistingue. I maligni sussurrano a mezza voce che i compagni non lo vogliamo nemmeno cercare, anche quando lo scarico su di lui sarebbe giusto e utile. Sensazioni, nulla di più. Sulla rotta che porta allo Stadio Olimpico di Roma (21 maggio), tuttavia, servirà anche Balotelli per cercare di sollevare un trofeo che al Milan manca dal 2003. Non sarà la Champions, ma è una Coppa maledettamente importante per il Diavolo. Ora più che mai.

 


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