Champions League: Napoli, Callejon: “Ci davano per finiti”. Empoli: scelto Iachini. Ibra-Story.

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Tocca a Beppe Iachini prendere in mano l’Empoli e provare a guidarlo alla salvezza. Il 54enne tecnico marchigiano è ufficialmente il nuovo allenatore dei toscani al posto di Aurelio Andreazzoli, esonerato ieri, nel giorno del suo 65°, in seguito alla pesante sconfitta con il Napoli e ad una classifica che dopo undici giornate vede i toscani al terzultimo posto con 7 punti (1 vittoria, 3 pareggi e 7 sconfitte).

Il presidente Fabrizio Corsi ha spiegato i motivi che hanno portato alla decisione di cambiare allenatore: “Andiamo a ricercare quello che ci sembra manchi alla squadra, soprattutto in termini di combattività e rispetto degli avversari – ha detto nel corso della presentazione di Iachini -. Non ci siamo ovviamente basati sui cinque gol presi a Napoli, ma sul fatto che la difesa stava subendo troppo. Il nostro campionato si gioca con le squadre alla portata, ma con Parma e Frosinone abbiamo subìto 10-12 contropiedi e questo non va. Temevamo che potesse succedere la stessa cosa nelle prossime partite. L’esonero è nato in quelle partite”.

Iachini torna in A dopo aver salvato lo scorso anno il Sassuolo: “Ovunque sono stato ho sempre guardato le caratteristiche dei giocatori che avevo a disposizione, non sono uno abituato a parlare molto – ha spiegato -. Mi è capitato di vincere sia con la difesa a tre che a quattro, contano le caratteristiche. Qui c’è un mix di esperti e giovani, una buona squadra. Mi è capitato spesso di subentrare, un anno fa a Sassuolo eravamo penultimi e siamo arrivati undicesimi. Ci aspetta un lavoro complicato, dobbiamo conoscerci in fretta e capire cosa vogliamo gli uni dagli altri”.

 

Josè Maria Callejon è contento del risultato: ” Il pareggio è un risultato giusto ed è un risultato importante, perché non dovevamo perdere. Nel nostro girone è ancora tutto aperto. Ora contro la Stella Rossa dovremo dare il massimo perché ci sono in palio punti importantissimi. Dopo il sorteggio ci davano per morti ma noi siamo ancora vivi e bisogna crederci fino alla fine”. Lo spagnolo spiega così l’episodio del rigore: “Thiago Silva ha sbagliato il controllo e io ci ho creduto. Giusto il rigore e giusto il pareggio: siamo ancora dentro in un gruppo aperto a qualsiasi risultato”.

 

Brividi a Napoli quando nel secondo tempo è entrato in campo per il Psg Cavani al posto di Di Maria. Una vera ovazione per il Matador che potrebbe tornare in Campania la prossima estate.

Nasser Al-Khelaifi alza la voce dopo il pareggio del San Paolo tra il Napoli e il suo Paris Saint-Germain. Il numero uno del club francese, intervistato da Culture Psg in seguito all’1-1 in Champions League, si è detto furibondo nei confronti dell’arbitro e della direzione di gara, contestando il risultato e alcune decisioni prese che hanno influito sul risultato finale. Il patron del club parigino sembra aver trovato la soluzione per questi errori e a gran voce ha richiesto il Var anche in Coppa, nel pià breve tempo possibile. Magari già a gennaio. “Siamo venuti qui a Napoli per vincere questa partita, sfortunatamente abbiamo pareggiato, ma non è male. Abbiamo ancora due partite da poter vincere, in cui possiamo fare sei punti e qualificarci”. Poi la polemica: “Ho visto le immagini dopo la partita, ero sicuro che ci fosse fuorigioco sull’azione del loro gol (di Callejon n.d.r) e ci fosse un rigore per noi su Bernat. Abbiamo davvero bisogno del VAR il prima possibile in Champions League. Non usare la tecnologia non è più possibile per i club e per la competizione. Abbiamo perso due punti su due errori dell’arbitro. Spero il VAR venga introdotto già a gennaio perché ne abbiamo bisogno”.

 

Zlatan Ibrahimovic e il Milan una relazione di amore e odio.

In una nuova autobiografia, di cui il quotidiano svedese Aftonbladet pubblica una anteprima, il centravanti scandinavo ora ai Los Angeles Galaxy rivela cosa accadde nell’estate del 2012 quando passò dai rossoneri al Paris Saint-Germain.

Ibra racconta che l’allora ad del Milan Galliani gli aveva garantito che non sarebbe stato ceduto e invece pochi giorni dopo si trovò a diventare un giocatore del PSG. “Ero nella mia casa estiva di Vaxholm e tornando da una uscita in moto d’acqua vedo cinque chiamate perse di Mino Raiola (il suo agente, ndr)”, racconta Ibra. L’attaccante, sorpreso, chiede all’agente cosa stia succedendo. “Dice: ‘Ok, Leonardo ti chiamerà’. Poi penso a chi è Leonardo, fino a quando realizzo che era il direttore sportivo del PSG”, prosegue come riporta Marca.

Sentitosi tradito dal Milan, Ibrahimovic in un primo momento voleva boicottare il trasferimento. “Ho detto a Mino: ‘Senti, non voglio rispondere a Leonardo perchè Galliani mi ha detto che non sono in vendita. Ma Mino ho risposto: ‘Sì, lo so, ma sei già stato venduto'”.

“Allora dissi a Mino che volevo mantenere al PSG lo stesso stipendio del Milan. Dissi a mia moglie che non avrebbero mai accettato le mie pretese, che non c’era alcuna possibilità, ma venti minuti dopo Mino mi mandò un messaggio che diceva: ‘Hanno approvato tutto'”. A quel punto Ibra non aveva altra scelta che accettare il trasferimento a Parigi. “Non c’era modo di tornare indietro, quindi ho accettato perché sono un uomo di parola e quando dico qualcosa lo mantengo”, ha concluso.


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