Italia-Brasile: un’altra Caporetto

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Italia Brasile21 giugno 2009, Confederation Cup, Italia–Brasile. Gli azzurri non potevano fare peggio di così, pochissimi tifosi, o per meglio dire nessuno, avrebbe previsto una tale figuraccia della nazionale italiana. Per usare una metafora cara a Buffon, i brasiliani sono tre spanne sopra di noi.

Il Brasile ci rimanda a casa con tre reti pesantissime e con la consapevolezza che Marcello Lippi dovrà rivalutare molte idee perché i campioni del mondo in carica non possono e non devono fare queste figure.

Il primo tempo è inguardabile, esclusi i primi tre minuti in cui si vede la nazionale italiana costruire timide occasioni da gol, ma invano. Al quinto minuto è già tutta un’altra partita, infatti Luis Fabiano colpisce il palo, ma questo è solo l’inizio di una disfatta totale.

L’Italia si rifà viva solo al 27’ minuto con un tiro di Camoranesi dalla distanza che termina alto. Nel quarto d’ora finale inizia l’incubo per la nostra Nazionale. Maicon, terzino del Brasile, calcia dal limite dell’area dopo una splendida incursione, il tiro è debole e impreciso ma si trasforma in un assist perfetto per Luis Fabiano che, solo davanti a Buffon segna il goal dell’1-0 brasiliano. Dopo soli 6 minuti arriva il raddoppio per la squadra verde-oro, Robinho dalla sinistra appoggia per Kakà, quest’ultimo, con una giocata di fino, passa la palla a Fabiano che segna la sua doppietta personale e il raddoppio brasiliano.

Dunga, il Commissario Tecnico del Brasile capisce che è il momento di affondare perché l’Italia è allo sbando più totale. Rossi perde un contrasto con Kakà a centrocampo, quest’ultimo corre per 70 metri senza incontrare nessuno davanti a sé, cross basso per Fabiano ma Dossena intercetta in scivolata spiazzando Buffon. Autogol e terza doccia fredda per gli azzurri di Lippi.

Nella ripresa l’Italia parte con un piede tutt’altro diverso da quello del primo tempo perché il Brasile è decisamente appagato dal risultato e dalla forza dimostrata in campo.

Intanto da Johannesburg, dove si sta giocando USA-Egitto, arrivano buone notizie. Gli USA infatti vincono per 3–0 e all’Italia basterebbe un gol per passare il turno. Da Buffon e dalla panchina arrivano incitamenti ma verso la fine della partita è ancora il Brasile a rendersi pericolosissimo, Kakà calcia dal limite e la palla esce di un soffio.

Nell’Italia i giocatori “promossi” sono solo Buffon, Pepe e Iaquinta, gli altri largamente insufficienti.

I due terzini sono inguardabili nel primo tempo, mentre nella ripresa solo Dossena si sblocca ma il collega Zambrotta è inutile anzi controproducente. Cannavaro è costretto a coprire i buchi dei tre compagni di reparto, ovviamente con risultati poco soddisfacenti, Chiellini non ne fa una giusta.

A centrocampo Camoranesi è inguardabile, Pirlo lontanissimo dalla sua condizione migliore e De Rossi non è da meno.

In attacco si salva solo Iaquinta che è inspiegabilmente sostituito con Rossi. Toni è lontano anni luce dalla sua condizione fisica migliore. Rossi prova la conclusione dalla distanza due volte ma J. Cesar respinge coi pugni facilmente. Nella ripresa entrano Pepe, che da un po’ di vitalità alla manovra offensiva, mentre Montolivo è come il resto della squadra.

A Lippi un’insufficienza gravissima. Si ostina a schierare in campo gli stessi giocatori dei mondiali senza capire che i suoi “campioni” hanno tre anni in più e giocano una partita ogni tre giorni, sostenendo un ritmo troppo elevato per la loro età.

Stefano Piscina


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