La Lazio sull’orlo di una crisi di nervi

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Laziodi Lorenzo Cristallo
Serpeggia il malcontento e si respira un’aria pesante nel quartier generale biancoceleste. Il pareggio ottenuto domenica contro il Palermo non soddisfa né i vertici societari né la tifoseria che sono in aperta polemica con l’intera squadra e lo staff tecnico. La Lazio, in campionato, ha ottenuto una sola vittoria nelle ultime sei partite, un po’ poco per una squadra che ad inizio stagione mirava ad essere protagonista e ricollocarsi nuovamente tra le prime tre in zona Champions. I biancocelesti stanno pagando lo scotto di vari fattori che stanno influendo negativamente sul percorso della squadra. Innanzitutto l’avvio scioccante con l’eliminazione dal preliminare di Champions da parte del Bayer Leverkusen con la seguente retrocessione in Europa League e i mancati introiti economici, che hanno pesato gravemente sull’aspetto psicologico e non solo dell’intera squadra. Poi non occorre dimenticare la sconfitta nella finale di Supercoppa Italiana contro la Juventus, una debacle che ha visto sfuggire davanti gli occhi la possibilità di alzare al cielo un trofeo che avrebbe dato lustro al club. Un altro fattore che sta incidendo pesantemente sulla stagione biancoceleste è la campagna acquisti estiva completamente da bocciare. I nuovi arrivi non hanno inciso minimamente nello scacchiere tattico di Pioli e la maggior parte di loro sembrano essere dei veri e proprio oggetti misteriosi. Il giovane Hoedt in difesa non fornisce le giuste garanzie, Patric ha disputato solamente scampoli di partite, Matri dopo un buon avvio esaltante con la doppietta rifilata al debutto contro l’Udinese, ha perso gradualmente smalto e cattiveria sotto porta e poi c’è Morrison, l’inglese tanto atteso dalla curva laziale, in molti si erano scomodati in paragoni imponenti con Gascoigne ed invece l’ex centrocampista del West Ham non ha in pratica mai visto il rettangolo di gioco e i suoi tweet fuori dal campo sono piuttosto espliciti, non è da escludere una sua cessione nella prossima finestra di mercato di gennaio.
Tra i vari fattori che stanno incidendo sull’andamento negativo della squadra in campionato non occorre dimenticare gli infortuni pesanti a cui la squadra è dovuta andare incontro. In primis l’assenza prolungata di De Vrij, pilastro insostituibile nella retroguardia biancoceleste. Pioli sta alternando varie coppie di centrali, passando da Gentiletti e Mauricio a Gentiletti e Hoedt ma il risultato non cambia. La Lazio è una delle retroguardie più battute del torneo con ventuno goal al passivo, segno che è assente quella leadership in difesa che possa dare serenità e compattezza.
Inoltre alcuni calciatori, come ad esempio Candreva, stanno dando la sensazione che probabilmente in estate volessero cambiare aria. Appare evidente un minor attaccamento alla maglia e tutto ciò sta mettendo in difficoltà Stefano Pioli che addirittura nell’ultimo match contro il Palermo ha relegato almeno dall’ inizio il numero ottantasette biancoceleste in panchina. Oltre a Candreva, stanno deludendo Felipe Anderson e Klose che appaiono lontani parenti di quelli visti all’opera nella precedente stagione.
Dulcis in fundo, il nervosismo che serpeggia all’interno della squadra è stato palesato domenica pomeriggio quando in panchina è scaturito un battibecco tra il vice di Pioli, Giacomo Murelli e Danilo Cataldi. Secondo indiscrezioni, quest’ultimo avrebbe avuto un atteggiamento poco consono nei confronti di un compagno impegnato in campo e da lì ne è venuto fuori un confronto piuttosto acceso tra l’allenatore in seconda e il calciatore, screzio poi rientrato a seguito delle scuse di quest’ultimo.
Nella giornata di ieri c’è stato un incontro tra il direttore sportivo Igli Tare e Pioli per fare il punto sulla situazione delicata in casa Lazio ed è stato deciso di mandare la squadra in ritiro. I biancocelesti si raduneranno a Formello per preparare al meglio e con la massima concentrazione i prossimi due match molto importanti per il proseguo della stagione contro il Dnipro in Europa League e l’Empoli in campionato. Due tappe fondamentali per dare una sterzata decisa ad un’annata nata sotto tutti altri auspici e che appare scivolare via tra il malcontento generale e risultati poco gratificanti.


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