Napoli: Hamsik pronto ad andarsene. Strage baby-Flamengo. Vince la Lazio.

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La presa di posizione di Aurelio de Laurentiis ha ottenuto il suo scopo. Il contratto che legherà Marek Hamsik alla squadra cinese del Dalian per tre stagioni sta per essere firmato alle condizioni pretese dal Napoli. Il calciatore è a Madrid per svolgere le visite mediche e all’ inizio della prossima settimana partirà per la Cina. Sta per concludersi dunque nel modo richiesto dallo slovacco la vicenda che ha tenuto col fiato sospeso nei giorni scorsi i diretti interessati e anche i tifosi del Napoli, che sembrano ora dover definitivamente salutare il capitano della squadra.

Basta un rigore trasformato da Caicedo al 41′ del primo tempo per consentire alla Lazio di superare per 1-0 un discreto Empoli, capace anche di creare diversi pericoli alla porta di Strakosha. Dopo un primo tempo senza troppe emozioni, e’ il clamoroso errore del portiere empolese Provedel, che si fa scippare la palla da Caicedo e lo falcia, a far girare il match a vantaggio della Lazio. Rigore netto, trasformato dallo stesso attaccante ecuadoriano. Nella ripresa l’Empoli crea qualche occasione, netta in particolare quella di Silvestre al 32′, che tutto solo di testa non trova la porta. Ma il risultato non cambia, e ora la Lazio, in attesa delle altre partite, e’ al quarto posto solitario con 38 punti, a soli due punti dall’Inter.

Il problema al tendine del ginocchio accusato da Raul Albiol è più grave del previsto. A riferirlo è l’edizione odierna del Corriere dello Sport. Il difensore spagnolo del Napoli potrebbe restare fuori a lungo e non solo saltare la gara di domani con la Fiorentina. Si parla di mesi, proprio così, ma prima di stilare un bilancio definitivo bisogna attendere i risultati di un consulto andato in scena a Barcellona qualche giorno fa con il dottor Angel Ruiz-Cotorro, da quindici anni medico di fiducia di Nadal: si valuta l’ipotesi di una cura con le cellule staminali, la medesima che ha contribuito al rilancio di Rafa. Tra l’altro amico di Raul. Già, è proprio di amici che Albiol ha bisogno in questo periodo: tant’è che oggi, essendo indisponibile, volerà a Valencia. Ecco i convocati di Carlo Ancelotti per la sfida di domani alle 18 contro la Fiorentina all’Artemio Franchi. Manca Marek Hamsik che sta aspettando di concretizzare il suo trasferimento in Cina. Assente pure Raul Albiol: il difensore spagnolo ha una tendinopatia al ginocchio sinistro e quindi resterà fuori almeno un mese.

Ecco l’elenco completo: Meret, Ospina, Karnezis, Chiriches, Malcuit, Koulibaly, Ghoulam, Luperto, Maksimovic, Mario Rui, Hysaj, Allan, Diawara, Zielinski, Fabian Ruiz, Callejon, Ounas, Mertens, Insigne, Verdi, Milik.

Il c.t. degli Emirati Arabi Uniti, Alberto Zaccheroni, è intervenuto in diretta a Sportiva per raccontare la sua avventura nella recente Coppa d’Asia e dire la sua sul momento del calcio italiano. SUL MOVIMENTO ASIATICO: “Hanno investito molto, stanno investendo molto. Ci sono paesi come la Cina e l’India che hanno popolazioni abbondanti e stanno crescendo molto, perché seguono molto il calcio internazionale e stanno apprendendo molto, oltre al fatto che affidano ad allenatori internazionali di livello. Quando io partecipai alla Coppa d’Asia 8 anni fa c’erano solo 7 squadre nelle prime 100 del ranking Fifa, ora ce ne sono più del doppio…”. SU HAMSIK IN CINA: “Quello è un caso a parte perché è da tanto che lì investono molto nel calcio. Vogliono organizzare il Mondiale del 2030 e si stanno attrezzando per quella data. Adesso stanno riducendo un po’ gli investimenti nei club, ma una squadra non importantissima come il Dalian riesce pur sempre ad investire cifre astronomiche”. SU MILAN E INTER: “Da molto tempo sono molto lontane dalla lotta scudetto e non riescono a ridurre il gap. La Juventus ha una dimensione da azienda da sempre, mentre ai miei tempi Milan e Inter erano gestite a livello familiare: c’era la passione dell’imprenditore, che metteva soldi e prendeva i giocatori che gli piacevano. La Juve, invece, ha sempre investito per guadagnare e ritengo questa che sia la chiave. La Juventus ora ha 3 squadre, ha un organico più forte delle altre ed è abituata a vincere. Tutto questo conta. Le altre ancora non sono ancora entrate nella dimensione della Juventus, che, nel frattempo, avendo più ricavi delle altre, ha più denaro da investire”. SU SPALLETTI: “Credo che quando hai un organico così importante, con 2-3 giocatori di pari livello per ruolo, gestirli diventa difficile. Se hai il conforto del risultato, chi sta in panchina si allena con entusiasmo, se la classifica non paga, invece, lo fa con meno entusiasmo. E credo che all’Inter sia successo questo”.

SU PIATEK: “Non ha una grande storia, era difficile aspettarselo, ma al Genoa ha dimostrato di vedere la porta come pochi. Sta molto bene a livello psicologico, ha grande convinzione nei propri mezzi e gli sta riuscendo tutto facile. La differenza tra il grande giocatore e il campione è la testa”.

Pierpaolo Marino è intervenuto in diretta a Sportiva per rispondere alle domande degli ascoltatori in “Microfono Aperto”. SULL’ANTIPATIA PER LA JUVENTUS: “E’ la squadra italiana col maggior numero di tifosi, ma pure quella più odiata da tutti gli altri. L’interpretazione è che chi vince è antipatico, anche nella vita si finisce sempre per invidiare chi è più fortunato: è un sentimento biasimevole, ma umano”. SUL NAPOLI: “Fabian Ruiz è sicuramente un giocatore importantissimo, un acquisto azzeccatissimo e farà parlare molto di sé. Il paragone con Cambiasso ci può stare. Come erede di Hamsik, per caratteristiche, indico, invece, Zielinski, che ha ancora margini di miglioramento importantissimi e ha nelle gambe la potenzialità di fare tantissimi gol”. SUL PALERMO: “Se non saranno pagati gli stipendi, i contributi e le tasse, rischia la non iscrizione al prossimo campionato. In base a quello che leggo, perché non ho mai avuto a disposizione i bilanci per potermi fare un’idea su base reale”. SULLE PLUSVALENZE: “Sono ferito da questa questione plusvalenze, perché mi sono dovuto fare 4 anni di processi per difendermi dalle accuse e ne sono uscito assolto. Quando comprai all’Udinese Behrami dal Genoa, fu ritenuta eccessiva la valutazione di 5 milioni, ma fu rivenduto 4 anni dopo a una quindicina di milioni. Quando una valutazione è frutto della libera contrattazione tra le parti, non credo che ci sia nulla da eccepire. Come diceva Galliani anni fa, non esiste un listino prezzi dei calciatori”. SULLA ROMA: “Per Alisson nessuno avrebbe saputo fare di meglio. Salah, invece, un anno dopo è stato valutato oltre 100 milioni e questo indica che il parametro della vendita non è stato corretto. La Roma è diventata una società di trading, al contrario di quanto succedeva con Sensi o Dino Viola. A me fa più senso il fatto di aver pagato Schick 42 milioni rispetto allo scivolone, che può capitare, di vendere un giocatore sottoprezzo”.

Il collega di Sky Sport, Massimo Ugolini, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli: “Hamsik a Madrid? Non mi risulta, da quello che so Hamsik è a Castel Volturno, non in campo ma a casa. Sicuramente Hamsik non rientra nei convocati per Firenze, così come Albiol che ha questa infiammazione al ginocchio che lo sta tomentando. Mertens o Milik? Probabilmente Mertens ma è un ballottaggio che ci porteremo fino a domani. “

All’alba di oggi tragedia nel centro sportivo Urubùs Nest del Flamengo, nella zona ovest di Rio de Janeiro. Un incendio ha distrutto gli alloggi dei giovani calciatori del club carioca e, secondo le prime informazioni fornite dai vigili del fuoco, ci sarebbero dieci morti e tre feriti gravi. L’incendio scoppiato nella notte, per motivi ancora da precisare, è stato domato alle 7.20 ora locale. Le vittime dell’incendio scoppiato oggi in una sede del Flamengo, a Rio de Janeiro, sono giovani reclute del club fra i 14 e i 17 anni. Lo ha detto Douglas Henaut, portavoce dei pompieri locali. «La causa dell’incendio è ancora ignota e sarà stabilita dall’inchiesta. Le vittime non sono ancora state identificate, ma sono giovani giocatori, da quello che ci hanno detto i responsabili della squadra», ha detto Henaut alla Globo. Il portiere Cristian Esmerio, che era stato convocato per giocare nella nazionale giovanile brasiliana, è stata la prima vittima identificata dell’incendio che ha parzialmente distrutto il Centro di addestramento del club Flamengo di Rio de Janeiro, e che è costato la vita a dieci persone. I resti di Esmerio, 15 anni, che dormiva nel centro Ninho do Urubú quando prima dell’alba è scoppiato l’incendio, sono stati identificati dai medici dell’Istituto di Medicina legale di Rio. Di recente il portiere era stato convocato da Tite, allenatore della nazionale maggiore, per allenamenti speciali organizzati per speranze del calcio nazionale nel complesso ‘Granja Comary’, che la Federazione brasiliana gestisce in provincia di Rio. I locali del centro sportivo erano sprovvisti di regolare licenza e potevano essere usati solo come parcheggio: lo ha riferito la Protezione civile ai media brasiliani. «Il fatto di non avere documentazione adeguata implica che non c’era sicurezza», ha detto alla radio BandNews il segretario della Protezione civile di Rio, Roberto Robadey, secondo il quale gli alloggi in cui dormivano le vittime erano stati ricavati attraverso un abuso edilizio. Potrebbe essere partito da un impianto dell’aria condizionata l’incendio divampato nel centro di allenamento: lo hanno riferito ai media alcune autorità locali, tra cui il vice governatore di Rio, Caio Castro. «Difficile dirlo, ma in linea di massima sarebbe stato un apparecchio dell’aria condizionata», ha detto Castro, secondo il quale «individuare le cause per cui l’apparecchio ha preso fuoco è la domanda alle quale si dovrà rispondere adesso». La perizia dovrà valutare «se la causa sia sorta nella rete elettrica o in un singolo apparecchio, se nella rete esterna o in quella interna. Tutto deve essere fatto con molta calma e attenzione per non dare informazioni che in seguito devono essere corrette», ha aggiunto il vice governatore carioca. Intanto, la Federcalcio dello Stato di Rio de Janeiro ha reso noto che sarà rimandata a data da destinarsi la semifinale della Coppa Guanabara, che avrebbe dovuto giocarsi domani proprio tra Flamengo e Fluminense. Tutte le vittime dell’incendio scoppiato nel centro sportivo del Flamengo a Rio de Janeiro «sono morte carbonizzate»: lo ha affermato ai media locali il tenente-colonnello Douglas Henaut, che fa parte del gruppo di soccorritori accorsi sul luogo della tragedia. «Siamo riusciti a lavorare e a prestare soccorso ai feriti all’esterno, perché il locale era avvolto dalle fiamme. Quando siamo entrati abbiamo trovato i corpi ormai già carbonizzati», ha detto Henaut.

Squalifica di 3 anni per aggressione al direttore di gara. L’episodio si è registrato nel girone E di Prima Categoria, nel corso della gara tra il fanalino di coda Real San Felice e la Valle Metelliana, una delle tre “prime della classe”. Secondo quanto riportato dal dispositivo del giudice sportivo, al 48′ della ripresa, protestando per un calcio di rigore non concesso, il calciatore A.C. della Valle Metelliana si avvicinava al direttore di gara con aria minacciosa, insultandolo con frasi volgari e blasfeme. In seguito, lo stesso calciatore «afferrava per il collo il direttore di gara, sollevandolo da terra e con veemenza lo scagliava a terra». A causa della caduta, l’arbitro era costretto prima a sospendere la gara, a causa dei dolori accusati, poi a decretarne la fine anticipata, pur «essendosi leggermente ripreso». Rientrato a casa, il “fischietto” ufitano aveva però dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale di Ariano Irpino, dove gli erano stati riscontrati traumi guaribili in 10 giorni. Per quanto avvenuto e sulla scorta del referto arbitrale, il giudice sportivo ha squalificato il calciatore A.C. fino al 6 febbraio 2022, infliggendo contestualmente alla Valle Metelliana la sconfitta a tavolino per 3-0.

Fonte: RadioSportiva.it-Telecaprisport.it-Radio Marte-Il Mattino.it


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