Gabbiadini-Tonelli-Bacca: il gol con la valigia in mano

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 Il calcio non è mai stato una scienza esatta e mai lo sarà. Questa è una tra le ragioni per cui piace tanto anche a giovani uomini come Gabbiadini, Tonelli e Bacca, esseri umani che negli ultimi mesi devono aver faticato parecchio per crederci ancora.

No, non è semplice mandare avanti testa, polmoni e gambe quando giochi poco o segni con il contagocce; quando a parole l’allenatore ti dà fiducia, crede in te, ma poi le partite le guardi quasi sempre dalla panchina; quando anche qualche infortunio, magari, si mette in mezzo a complicare qualcosa di già compromesso.

Però Gabbiadini, Tonelli e Bacca sono seri professionisti: poche parole e tanto sudore, al netto delle debolezze umane che qualche volta possono sfociare in malumore, un sentimento che può annebbiare le certezze di chi ha puntato su di te. Ecco perché poi il vento torna a girare dalla parte giusta. Sarà stato pur difficile, per loro, continuare a crederci, ma lo hanno fatto.

Il caso di Gabbiadini è forse quello più emblematico e interessante. La scorsa estate, con la partenza di Higuain, la punta del Napoli si era vista aprire magicamente le porte dell’attacco: era la sua occasione, legittima, attesa senza scomporsi troppo (procuratore a parte, ndr). Qualcosa però va storto, il gol non arriva ma soprattutto arriva Milik, il cui impatto nel campionato italiano è devastante.

Poi, per il polacco, l’impatto cambia accezione e fa rima – una brutta rima – con legamenti del ginocchio. Di nuovo le porte per Gabbiadini si spalancano. Ma qualcosa continua a non funzionare, Sarri preferisce il falso nueve Mertens (che lo ripaga a suon di reti a fine 2016) e Insigne torna a somigliare a Lorenzo il magnifico. Inevitabile parlare di cessione nel mercato di gennaio. Si accenna alla Roma, si parla più concretamente di Wolfsburg. Nel mezzo, tuttavia, Gabbiadini comincia a togliere le castagne dal fuoco al Napoli: prima il 3-3 che salva i partenopei a Firenze a ridosso di Natale, poi la firma da ex alla Sampdoria sabato sera scorso. Due gemme in 180 minuti che valgono oro per la classifica, due sigilli che portano a 4 il bottino totale di Manolo in 18 presenze stagionali tra Serie A e Champions. Pochi ma buoni, non si sa se sufficienti per vedere Gabbiadini ancora con la maglia azzurra. Sarri prende tempo, dice che la sua cessione non è imminente e che tanto dipenderà dal giocatore.

Non si sa se il medesimo discorso potrà essere applicato a Tonelli, difensore scuola Empoli e pupillo di Sarri. Proprio il tecnico del Napoli lo ha voluto, nella primavera scorsa, all’ombra del Vesuvio, salvo poi lasciarlo ai margini del progetto. Perché? Non lo sapremo mai, forse. Quel che sappiamo è che anche Tonelli, come Gabbiadini, si è preso la sua rivincita contro la Samp: sua la rete della rimonta completata e in pieno recupero. Un gol che porta 3 punti fondamentali e che nella personale casella del difensore significa timbro all’esordio, qualcosa che di solito fa rima con bomber. La Fiorentina si era fatta avanti sondando il terreno per Tonelli che pareva avere la valigia pronta per tornare vicino a casa. Chissà che l’epilogo di sabato del San Paolo non abbia cambiato volto al mercato di De Laurentiis.

Più difficile la questione legata a Carlos Bacca, attaccante colombiano del Milan tornato alla gioia del gol dopo un’astinenza durata 3 mesi. Ieri pomeriggio, contro il Cagliari, Bacca ha deciso la posta in palio con una rete di rapina al minuto 88, su insolita assistenza di Lapadula. Anche per il cafetero si è trattato di un sigillo pesante che tiene i rossoneri a 2 punti dalla zona Champions (e c’è da recuperare la gara con il Bologna). Basterà per tenerlo a Milanello? Galliani e Montella dicono sì da un pezzo, figurarsi dopo che Carlos ha ritrovato la via della rete.

Ma si sa che, in attesa del closing cinese, il mercato milanista è condizionato dalle partenze. In buona sostanza, i soldi per investire su pedine in entrata passano necessariamente da lì. Si è parlato quindi di parecchi milioni (24) che il Siviglia vorrebbe mettere sul piatto per riavere il centravanti; si è accennato alla pista inglese, a una super offerta dell’Arsenal da accettare per poter arrivare a Fabregas del Chelsea, nonché a Deulofeu dell’Everton. Forse soltanto chiacchiere, chissà. Quel che è certo è che Bacca ha quasi 31 anni e un contratto in scadenza nel 2019, dettagli non di poco conto se il Milan volesse evitare una eccessiva minusvalenza di bilancio.

Ma il 2017 è appena cominciato, così come il mercato di riparazione. E visti gli sviluppi dell’ultimo turno di Serie A, nessuno può chiudere davvero la valigia. Il calcio non è una scienza esatta.


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