Champions League: Tocca alla Juventus. Analisi e commenti.

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Centoventi tifosi juventini sono stati fermati ad Amsterdam perché «avevano oggetti non esattamente appropriati per andare ad uno stadio». È quanto ha annunciato il ministro dell’Interno Matteo Salvini in una diretta Facebook chiedendo ai tifosi che si trovano nella capitale olandese per seguire l’incontro tra Ajax e Juve di «tenere la testa sulle spalle». «Il calcio è bello, lo sport è bello – ha aggiunto – però a mani pulite a volto pulito senza far casino, mi raccomando». Il gruppo, si legge sul sito del De Telegraaf, era in possesso di fuochi d’artificio, manganelli, spray al peperoncino e un coltello e si trovava nelle vicinanze della ‘Johan Cruijff Arenà, dove stasera è in programma l’andata dei quarti di Champions, Ajax- Juventus. Secondo quanto riferito dai media che riportano notizie di fonte della polizia, i tifosi della Juventus sono stati arrestati e trasferiti in autobus in un centro di detenzione. Tra l’altro, immagini diffuse da Sky, mostrano l’uso di idranti e fumogeni da parte della polizia verso i gruppi di tifosi nei pressi dello stadio. (ilmattino.it)

Unai Emery ha grande rispetto del Napoli. «La qualificazione sta al 50 per cento tra noi e gli azzurri», ha detto il tecnico dei Gunners in conferenza stampa. Tanti i dubbi di formazione, Emery ne scioglie uno solo: «Aubameyang può giocare, era sotto antibiotici domenica e per questo è partito dalla panchina». Restano vivi gli altri due dubbi. «Su Xhaka e Koscielny decideremo domani», ha spiegato il tecnico che s’è poi soffermato sulla qualità del Napoli. «Abbiamo visto contro Psg e Lverpool la loro forza in Champions ma siamo ottimisti. Giochiamo in casa, sappiamo che è importante vincere senza subire gol». Sfida nella sfida, il duello con Ancelotti: «È uno dei migliori allenatori al mondo, ha tanta esperienza. Per me ogni giorno è una nuova sfida, devo migliorarmi tanto e queste partite di livello sono quelle che vogliamo giocare, un test importante». (ilmattino.it)

Tutti in silenzio e concentrati. Nessun tifoso ad aspettare il bus della squadra e la via dritta spedita fino alle scalette dell’imbarco. Il Napoli è arrivato all’aeroporto di Capodichino alle 8.38, preciso sulla tabella di marcia già stilata, Carlo Ancelotti a fare da apripista e gli azzurri dietro di lui. Lo staff napoletano era già arrivato con largo anticipo e aspettava la squadra in aereo, insieme a loro viaggia anche Luigi De Laurentiis, arrivato col sorriso largo ma senza il presidente Aurelio, che resterà in città dopo i controlli all’Ospedale Gemelli della scorsa settimana. Alle 9.15 il charter Albastar ha salutato il suolo napoletano per viaggiare verso Londra, dove il Napoli arriverà intorno alle 11 locali.All’interno della struttura sono pochi i tifosi napoletani che raggiungeranno la capitale inglese già in questo mercoledì. Il grande esodo, infatti, che vedrà circa 3mila napoletani all’Emirates giovedì sera, partirà domani, dalle prime ore del mattino, con i voli di linea previsti da Napoli, Roma e Bari e con i charter dedicati ai tifosi e studiati per la trasferta inglese. Qualcuno, addirittura, viaggerà in treno fino a Venezia per poi volare verso Londra per sfruttare tariffe più economiche e per le tasche di tutti.«L’ansia c’è e sale sempre più dal momento del sorteggio» ci raccontano i pochi tifosi che sono già presenti in fila al Gate. «Speriamo di mantenere i nervi saldi e segnare almeno un gol, la chiave del passaggio del turno è tutta lì». Il Napoli ancelottiano non può più permettersi esperimenti e a Londra è atteso nella sua forma migliore. «Mi aspetterei di vedere Insigne in campo, lui queste partite non le sbaglia mai» ci racconta un tifoso che approfitterà di due giorni di pausa dagli impegni in città per vivere una serata all’Emirates.E proprio su Lorenzo Insigne cade il ballottaggio più importante in vista di domani sera, con Milik e Mertens insieme al napoletano che si giocheranno due maglie. «È stato un anno sufficiente, dobbiamo sperare che questa Europa League rilanci la stagione di un secondo posto che vale comunque l’ennesima qualificazione Champions» e poi su Ancelotti: «Ha detto che non è venuto qui a pettinare le bambole, quindi speriamo di riuscire a vincere almeno in Europa qualcosa di importante». (ilmattino.it)

La partita di domani a Londra non è come le altre. Il Napoli si gioca all’Emirates Stadium buona parte della stagione e Carlo Ancelotti non può permettere che la squadra arrivi a questo appuntamento deconcentrata, svogliata, con le batterie scariche. Le partite con l’Empoli e con il Genoa hanno messo in apprensione tutto l’ambiente perché si è trattato probabilmente delle peggiori prestazioni di tutta la stagione, paragonabili, forse, solo alla sconfitta per 3-0 subita a inizio campionato a Marassi con la Sampdoria. «Ma non vedo alcun malessere – minimizza Ancelotti – C’è consapevolezza delle difficoltà avute nelle ultime partite ma nove giorni fa abbiamo vinto a Roma. Questa squadra ha dimostrato affidabilità e sicurezza, abbiamo sbagliato qualcosa ma non mi preoccupa questo. Se ci concentriamo, sono certo che le cose verranno fuori bene domani. Ci serve chiarezza per poter fare bene in campo». Nessuna rivincita con Emery: «Ogni partita fa storia a sé, domani sera la stessa cosa. La partita con il Bayern contro Emery è solo un ricordo. Domani dobbiamo difendere meglio che nelle ultime gare, ma non significa difenderci e basta. Non è decisiva ma indirizzerà la qualificazione per il ritorno a Napoli. Se difendiamo bene attacchiamo meglio». Di sicuro non sarà una partita facile: «L’Arsenal che ho conosciuto io era una squadra diversa, con calciatori diversi e un allenatore diverso. Ma c’è grande rispetto per chi c’è ora, per l’esperienza ed il blasone di questa squadra. Emery ha più esperienza di me in Europa League, ho molta stima di lui, è un importantissimo allenatore e ha già dimostrato le sue qualità». Inutile provare a chiedergli la formazione, Carletto non si sbilancia: «Mertens-Insigne può essere un’opzione, ma potrebbe esserci anche Milik o tutti e tre insieme. Ounas o Younes possono essere una sorpresa, abbiamo tante possibilità». L’ultimo messaggio è per i tifosi: «Mi chiedono di essere più duro? L’approccio non è cambiato e non mi sono arrabbiato con il gruppo domenica sera. Già sabato avevamo deciso per il ritiro, non sono arrabbiato. I tifosi devono fare i tifosi, io faccio l’allenatore e la squadra la gestisco come meglio credo. Siamo pronti? Se non lo fossimo non saremmo qua». (ilmattino.it)

Gli auguri sono speciali, portano la firma di Diego Maradona. Sono gli auguri di pronta guarigione a ‘O Reì Pelè dimesso dall’ospedale di Parigi e tornato in Brasile. Dieguito ha postato su Facebook uno scatto d’annata, proprio con il campione brasiliano. «Oggi questa foto ha compiuto 40 anni. È stato a Rio de Janeiro, quando ci siamo conosciuti personalmente. Che giovani che eravamo…ti auguro una pronta e buona guarigione, Rey Pelè, forza!!!», ha scritto Maradona. Pelè 78 anni è stato dimesso ieri dall’American Hospital di Parigi, dove era da una settimana per una infezione delle vie urinarie, tornato in Brasile è stato ricoverato a San Paolo ma solo per ulteriori accertamenti.(ilmattino.it)

Così l’ex calciatore Franco Semioli nel ‘Buongiorno Sportiva’: “Pioli? Sono rimasto stupito del suo addio. Penso che non abbia gradito il fatto che il suo lavoro sia stato messo in discussione. E’ comunque un gesto da ammirare, vuol dire che la situazione era degenerata. E’ stata una scelta fatta con la testa e non casuale. Oltretutto c’era anche in ballo il ritorno di Coppa Italia e se ha preso questa decisione vuol dire non c’èrano più i presupposti per continuare. Montella? Il suo ritorno potrebbe fare bene all’ambiente viola. E’ una persona competente, perbene e sa quello che vuole. Firenze non è una piazza semplice, è una città che vive di calcio e vuol essere sempre nelle zone alte della classifica. Ora sta vivendo un momento particolare ma le scosse portano benefici. Il Torino? Finalmente inizia ad essere il vero Toro. La società sta operando bene da molti anni e adesso sta prendendo forma questa squadra, che è molto competitiva e con giocatori bravi. Adesso deve stare sul pezzo e non sbagliare le partite. Essere lì tra le grandi non dev’essere più un caso ma deve diventare una cosa concreta”.(radiosportiva)

Pierpaolo Marino, durante Napoli-Genoa, è intervenuto ai nostri microfoni a commento della sfida. Ecco le sue considerazioni: Sul Napoli: “Ci si aspettava un’intensità maggiore. Sembra che il Genoa sia ancora in 11 in questo momento anche se le partite possono sempre cambiare da un momento all’altro”. Su Insigne: “Ero preparato al fatto che non giocasse, anche in vista dell’Europa League. Il Genoa, invece, sa che la classifica in coda è ancora molto aperta e forse ha qualche motivazione in più. Il Napoli ora è concentrato solo sull’Arsenal e si bada a non sprecare energie preziose in campionato. Non credo a un calo fisico dei ragazzi di Ancelotti”. Su Kouame: “Manca ancora qualcosa per il grande salto, da lui mi aspetto maggiore disciplina tattica e precisione in zona gol. Al di là di questo stasera ha fatto un’ottima partita. Secondo me non è più seguito così da vicino dal Napoli”. Sull’Europa League: “Arsenal e Napoli sono pienamente concentrate sui quarti e sarà una gara molto aperta. Nelle due partite tireranno fuori il meglio entrambe ed è impossibile fare un pronostico”. (radiosportiva)

Andrea Dossena, ex difensore anche di Liverpool e Napoli, ha parlato a Radio Sportiva: “Ajax-Juve? Allegri ritrova Ronaldo, ma l’assenza di Chiellini pesa tanto e non la sottovaluterei. Liverpool-Porto? Ampio divario, i Reds stanno bene e hanno più qualità, la qualificazione dovrebbe essere alla portata della squadra di Klopp. Non vedo l’ora di gustarmi Tottenham-Manchester City per la filosofia di Guardiola e Pochettino. Il City ha fatto passi da giganti, ma deve limare dei dettagli per vincere la Champions. Napoli? Avrei preferito un po’ più di tensione anche in campionato, non è mai semplice accendere la spina. L’Arsenal sarà arrembante a Londra, ma il ritorno al San Paolo sarà l’arma in più”. (radiosportiva)

Il Tottenham si aggiudica la sfida d’andata dei quarti di finale di Champions League contro il Manchester City. Decide una rete messa a segno al 33’ della ripresa da Son, che salta Delph e fulmina Ederson con un sinistro dall’interno dell’area di rigore. Appuntamento a mercoledì prossimo all’Etihad di Manchester per la gara di ritorno. La vincente di questo doppio confronto fra squadre inglesi affronterà in semifinale Ajax o Juventus. | IL TABELLINO Il Tottenham ha vinto per la prima volta il match d’andata nei quarti di finale di Coppa dei Campioni/Champions League, dopo aver perso nei due precedenti in tale fase della competizione, restando sempre a secco di reti. Il Manchester City non ha mai vinto il match d’andata nei quarti di finale di Champions League (1N, 2P), perdendo e restando a secco di reti nelle due sfide più recenti, entrambe contro squadre inglesi. Il Tottenham ha vinto tutte le 15 partite in tutte le competizioni in questa stagione nelle quali Son è andato a segno. Sergio Agüero è il giocatore che ha fallito più tiri dal dischetto (quattro) in Champions League dal suo debutto nel 2008/09 ad oggi. Hugo Lloris ha respinto tutti e tre i calci di rigore affrontati nel 2019 in tutte le competizioni, contro Leicester City, Arsenal e Manchester City. Son Heung-Min ha eguagliato il suo bottino di gol della passata stagione in tutte le competizioni (18), disputando 13 partite in meno. Il Tottenham ha collezionato tre ‘clean sheet’ di fila per la prima volta nella sua storia tra Coppa dei Campioni e Champions League. Il Manchester City è rimasto a secco di gol per la prima volta in questa Champions League, dopo aver realizzato almeno due gol in sette delle otto gare disputate nel torneo in corso. Il Manchester City ha realizzato due tiri nello specchio, almeno quattro in meno rispetto a quelli effettuati dai ‘Citizens’ in ogni altra gara dell’attuale Champions League. (raisport)

I Reds di Jurgen Klopp si aggiudicano il match di andata dei quarti di finale di Champions League, battendo ad Anfield Road il Porto con il punteggio di 2 a 0. Subito in vantaggio i padroni di casa dopo nemmeno 5 minuti, con Keita che riceve un buon assist da Firmino e da fuori area fa partire un tiro potente, che anche grazie alla deviazione di Torres si spegne alle spalle di Casillas. Gli uomini di Klopp dominano in lungo e in largo, con il tridente Salah-Mane’-Firmino a mettere in perenne difficolta’ la difesa lusitana, con l’esterno offensivo egiziano a farsi notare anche in ripiegamento difensivo. Ci prova anche Marega in coppia con Soares in contropiede al 15′, ma la difesa inglese, guidata da un mastodontico Van Dijk non trema. Occasione pazzesca per il Liverpool al 20′, quando su errore di Militao il solito Salah si invola a tu per tu con Casillas, l’ex Roma scarta il portiere e conclude a rete, ma il suo tocco finisce a lato. Gli inglesi giocano un calcio spettacolare e al 25′ raddoppiano: grande giocata di Henderson per Alexander-Arnold in profondita’, il terzino mette in mezzo rasoterra per Firmino, il quale tutto solo non sbaglia la conclusione a porta vuota. Il Porto prova a rispondere con Marega, indubbiamente il migliore dei suoi, al termine di una bella azione corale, ma Allison risponde sia alla sua prima conclusione, sia ad un tocco dello stesso giocatore sugli sviluppi del successivo calcio d’angolo. Il match e’ spettacolare e prima dell’intervallo i Reds arrivano nuovamente vicino alla rete con Firmino che spara alto da buona posizione. La ripresa si apre, come da copione, con il Liverpool in avanti trascinato dal solito Salah, ma i portoghesi rispondono con un positivo Corona che permette il colpo di testa di Pereira, ma Alexander-Arnold, oltre a essere decisivo uomo assist e’ bravo anche in chiusura. Ci prova anche Marega, ma per Alisson e’ un gioco da ragazzi bloccare. Il Liverpool accelera un po’ meno e gestisce di piu’, mentre il Porto si accontenta del risultato puntando tutto sul match di ritorno e i minuti scorrono fino al 90′. (raisport)

“Me la sono guadagnata, adesso me la gioco”: saranno state più o meno queste le parole che Cristiano Ronaldo si è ripetuto per giorni nella testa fino al recupero che gli ha consentito di essere in campo in Ajax-Juventus. La sua tripletta contro l’Atletico Madrid ha spalancato le porte dei quarti di finale di Champions League per i bianconeri, ora è tempo di piazzare il primo mattoncino verso la semifinale: alla Crujiff Arena sarà Davide contro Golia.

18:52 SALVINI: “120 TIFOSI JUVENTINI FERMATI AD AMSTERDAM” Centoventi tifosi juventini sono stati fermati ad Amsterdam perché “avevano oggetti non esattamente appropriati per andare in uno stadio”. E’ quanto ha annunciato il ministro dell’Interno Matteo Salvini in una diretta Facebook chiedendo ai tifosi che si trovano nella capitale olandese per seguire l’incontro tra Ajax e Juve di “tenere la testa sulle spalle”. “Il calcio è bello, lo sport è bello – ha aggiunto – però a mani pulite a volto pulito senza far casino, mi raccomando”.

15:05 JOHAN CRUIJFF ARENA TUTTA ESAURITA Ci sarà un clima infuocato alla Johan Cruijff Arena questa sera: tutti esauriti i 55mila biglietti in vendita. Sono attesi tra i tre e i quattromila tifosi bianconeri.

14:00 IL PRECEDENTE DEL 2004 La Juventus su Twitter ricorda un precedente benaugurante: l’1-0 casalingo deciso da Nedved.

13:30 AGNELLI GIÀ ALLO STADIO PER IL PRANZO UEFA

Andrea Agnelli è già alla Johan Cruijff Arena. Il presidente bianconero si è recato allo stadio per il classico pranzo Uefa che si è tenuto all’interno dell’impianto in una suite. A rappresentare l’Ajax Edwin van der Sar che è molto legato al presidente bianconero dai tempi della Juventus. E curiosamente i due sono anche presidente e vicepresidente dell’Eca.

11:45 JUVE, IMPOSSIBILE DORMIRE

Petardi e fuochi d’artificio sotto l’albergo della Juventus: i tifosi dell’Ajax provano a togliere sonno e concentrazione agli avversari. E c’è anche un motivo scaramantico visto che era accaduto lo stesso anche alla vigilia dello scontro con il Real Madrid, poi eliminato.

09:30 LA PRESENTAZIONE

Solo che nella testa di Allegri questa volta dovrà andare diversamente che nel racconto biblico: CR7, che ad Amsterdam ha già segnato cinque gol nel corso degli anni, dovrà tenere a bada il futuro del calcio olandese, da De Ligt (che piace molto alla Juve) a De Jong, già acquistato dal Barcellona. Tra i tifosi bianconeri c’è apprensione per l’assenza di Chiellini, la grande occasione per Rugani non deve far comunque dimenticare che – nel gioco dell’andata/ritorno – meglio avere il fuoriclasse portoghese oggi e non il capitano che viceversa: per effetto dei gol in trasferta, sarebbe meglio un 2-2 che uno 0-0. Ma la Juventus, se vuole (come vuole), arrivare sino alla finale al Wanda Metropolitano deve andare oltre assenze e ragionamenti sui 180′, è la logica favorita dell’incontro e, facendo attenzione ad una squadra che ha comunque eliminato il Real Madrid campione in carica, deve cercare di incanalare la qualificazione già stasera. Detto della soluzione difensiva, in mediana Allegri regala muscoli ai fianchi di Pjanic con la coppia Bentancur-Matuidi mentre in attacco sarà Bernardeschi a fare da raccordo. Da non dimenticare le soluzioni dalla panchina, sia Kean in momento d’oro ma pure il rientrante Douglas Costa (qui le formazioni). Chi passa potrebbe anche prendere il Tottenham, l’occasione è doppiamente ghiotta.

(sportmediaset)


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