Bologna-Napoli: analisi

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Un pareggio che lascia l’amaro in bocca quello ottenuto dal Napoli, all’ Dall’Ara di Bologna, contro la squadra felsinea. Uno 0-0 che non risolve i problemi di Garcia, anzi li aumenta, a dismisura, poichè ora, i punti di distacco dall’Inter, capolista, e vittoriosa ad Empoli, sono sette. Dopo solo cinque partite, il Napoli, molto probabilmente deve già abdicare alla corsa in chiave scudetto. Osimhen e Kvara sembrano entrambi demotivati, anche l’attaccante nigeriano, seppur sempre ardimentoso e rabbioso, nella gara odierna ha persino fallito un calcio di rigore, che avrebbe potuto dare la vittoria agli azzurri. Fatto sta che nei calci piazzati, che siano rigori o punizioni, il Napoli sovente sbaglia, mandando in tilt il cuore di tutti i supporters partenopei. Ritenersi già fuori dalla corsa-scudetto dopo 5 giornate è veramente penoso, soprattutto per una squadra che ha il tricolore sul petto. Tutti sappiamo che ripetersi in Italia è dura, soprattutto se non ti chiami Juventus, Inter o Milan, ma aizzare bandiera bianca, volente o nolente, dopo sole 5 giornate, neppure il più pessimista dei tifosi o addetto ai lavori l’avrebbe mai immaginato. Certo il calcio, è fatto di improvvise rinascite e di rimonte clamorose, e tutto può succedere, ci mancherebbe, ma un pò di precisione in più, sottoporta da parte degli azzurri sarebbe stata gradita. La fame di successo è calata, fisiologicamente, ma non era scontato che succedesse. Gli obiettivi erano e sono tutti alla portata del Napoli, invece i giocatori è come se avessero perso la bussola, avessero perso il timoniere, che conduceva, loro, alla vittoria. La partenza o per meglio dire l’addio di Spalletti, forse ha segnato psicologicamente tutti i calciatori del Napoli, ma anche la scelta di un tecnico come Garcia, non è stata azzeccata. Parliamoci chiaro è un allenatore poco simpatico e anche poco carismatico, che ha fatto il suo tempo e Napoli, l’ambiente di Napoli sembra poco consono ad un tecnico cosi troppo filosofo e poco pratico, ed umorale in modo pessimistico, rispetto a una piazza accesa e allegra come quella napoletana. Chi l’ha scelto, forse non conosce la nostra città. Dove il discorso prettamente calcistico sportivo passa in secondo piano, rispetto alla simpatia o antipatia dell’allenatore. E’ questo non va sottovalutato. Mai. In nessun caso. In nessuna piazza.


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