Ecco i 26 Azzurri che meritano di andare all’Europeo – Parte 2

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Continuiamo l’articolo relativo alle convocazioni europee. In questa seconda parte ci occuperemo dei centrocampisti e degli attaccanti che meritano la chiamata da parte di Roberto Mancini.

CENTROCAMPISTI

Jorginho. Regista del Chelsea finalista di Champions League. Da quanto Tuchel si è seduto sulla panchina dei londinesi, l’ex Napoli, non ha più lasciato il campo. La fiducia del nostro CT, invece, l’ha avuta fin da subito. Sarà lui a dettare i tempi del nostro centrocampo. Metronomo.

Barella. Ossigeno dell’Inter di Conte e della Nazionale di Mancini. Centrocampista moderno in grado di ricoprire le due fasi a meraviglia. Primo a raddoppiare in copertura e a inseguire l’avversario, primo a gettarsi in avanti in caso di ripartenze, tutto questo condito da un tecnica niente male. Siamo pronti a scommettere che Barella non salterà un match di Euro21. Polmone.

Verratti. Qualsiasi parola per descrivere il centrocampista del Psg potrebbe risultare superflua. Da anni tra i migliori centrocampisti in circolazione, uno tra i più esperti del gruppo azzurro. Dobbiamo solo sperare che l’ennesimo infortunio non gli comprometta la convocazione; la nostra Nazionale ne risentirebbe parecchio. Leader.

Pellegrini. Anima romana e romanista della squadra di Fonseca. Dopo l’affaire Dzeko, la fascia di capitano è passato nel suo braccio e probabilmente rimarrà lì per molti anni. Punto di raccordo tra centrocampo e attacco nella Roma, ricoprirà lo stesso ruolo nella nostra Italia. Equilibratore.

Locatelli. Il suo talento, tra le mani di De Zerbi, è del tutto esploso. Mezz’ala o regista per lui conta poco. Visione, tecnica e personalità, al Milan si saranno pentiti di averlo lasciato partire così presto. Già a segno con la maglia azzurra e sempre tra i migliori in campo. Le sue giocate e i suoi lanci lunghi saranno linfa vitale per i nostri attaccanti, soprattutto nei momenti di maggior difficoltà. In più, grazie alla sua altezza (196 cm) darà robustezza a una squadra poco fisica. Risolutore.

Sensi. Un talento di cristallo il suo. Senza i continui acciacchi, sarebbe di certo un titolare inamovibile nell’Inter; i tifosi nerazzurri hanno ancora davanti agli occhi le magie della prima parte dello scorso campionato. Ottimo per il gioco di Mancini, fatto di possesso palla e scambi stretti, e il “piccolo Xavi” (come lo aveva soprannominato il suo ex Mister De Zerbi, che a quanto pare, di talenti, se ne intende) è un maestro in questo. Se il suo fisico reggerà, ci delizierà con le sue giocate in mezzo al campo. Illusionista.

ATTACCANTI

Insigne. Con 18 gol è il vero trascinatore del Napoli. Segna e fa segnare, non disdegnando mai la fase difensiva. Sarà lui a doverci trainare nei momenti più bui. La numero 10 lo sta già aspettando Fuoriclasse.

Chiesa. A 23 anni, si è preso la Juventus sulle spalle, speriamo faccia lo stesso con la Nazionale. Insieme a Insigne e Verratti è il giocatore di maggior talento; ci auguriamo che bruci le fasce di tutta Europa. Freccia.

Berardi. Un altro giocatore che ha fatto il salto di qualità sotto la guida sapiente di De Zerbi. A 26 anni ha finalmente raggiunto quella maturità che cercava da tempo, e i suoi 16 gol, alcuni dei quali di alta fattura, ne sono la dimostrazione. Una continuità che gli varrà di certo la convocazione di Mancini. Ormai, con quel sinistro, fa’ tutto quel che vuole. Killer.

Politano. Ancora una conoscenza di Sassuolo, che però dopo la non felicissima esperienza all’Inter, sta trovando la sua dimensione al Napoli. Dopo l’infortunio di Lozano, ha spesso tolto le castagne dal fuoco a Gattuso, con nove gol e tante giocate da applausi. Abbiamo bisogno dei suoi dribbling ubbriacanti. Funambolo.

Kean. Incredibile la crescita di questo ragazzo, che si trova stabilmente a giocare insieme a Neymar, Mbappè e Di Maria. La velocità è la sua arma migliore, e l’istinto del gol non gli manca assolutamente. La Juventus lo ha ceduto all’ Everton nel 2019 per 27 milioni, ma non sembra esserne valsa la pena; il classe 2000 è uno dei calcolatori più promettenti in tutto il panorama europeo. Può giocare in entrambe le fasce così come al centro dell’attacco; i suoi compagni di reparto devono stare parecchio attenti, Kean sarà il jolly di Mancini. Predestinato.

Belotti e Immobile. Così come abbiamo fatto per Bonucci e Chiellini nella prima parte dell’articolo, abbiamo deciso di inserire insieme i nostri due centravanti. Entrambi imprescindibili per le loro squadre di club, faticano e non poco quando vestono la maglia della Nazionale. Solita stagione prolifica di Immobile (20 gol), sta deludendo, invece, il Gallo Belotti, ma le attenuanti, per lui, non sono poche. Costretto spesso a sacrificarsi per dare una mano alla squadra e molto poco assistito dai compagni. Le reti messe a segno sono comunque 12, e in una squadra che a due giornate dal termine lotta per la salvezza, non sono poche. Entrambi devono assolutamente invertire il trend con la maglia azzurra, altrimenti Mancini potrebbe optare per un attacco leggero, come fece nei suoi primi mesi da CT. La loro convocazione, comunque, non dovrebbe essere in dubbio; abbiamo bisogno dei loro gol. Bombers.

Fateci sapere la vostra nei commenti, tanto, lo sappiamo tutti. In Italia il commissario tecnico non è uno solo, ma siamo in 60 milioni 😉


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